venerdì 26 agosto 2011

Il mio corso di dolci sardi… Gattò Quartese di mandorle e bianchini




P1020082


DSC_0065


Google translator translates "gattò" ( sardinian word which comes from the french "gateau") with "cat"... I hope none of my readers has thought that the making of this cake involves a cat! This cake is just an almond brittle, so all you'll need is sugar and almonds... no cats :)

Mercoledì ho avuto la fortuna di partecipare a un corso di dolci sardi, quando ho pensato di postare la mia “creazione” ho realizzato quanto sono fortunata a vivere in quest’ isola. Mi rendo conto anche che forse non ho mai parlato abbastanza della sua cultura e delle sue tradizioni, e in particolare della tradizione dolciaria della mia città: Quartu Sant’ Elena. Quartu Sant’Elena vanta un’ antichissima tradizione dolciaria,e in questo corso io ho avuto la fortuna di poter realizzare, con l’ aiuto di due abili insegnanti un dolce tipico il "gattò (croccante) di mandorle” ( dal francese gateau) che nelle foto sopra vedete realizzato a forma di cestino. Ma nella mia città in occasioni importanti vengono creati con il gattò dei veri e propri monumenti, opere d’arte di inestimabile valore, interamente create a mano, “ricamate” con pasta di zucchero e ornate con fiori di zucchero fatti a mano uno per uno. In questo corso io sono stata affiancata da due delle poche persone che ancora oggi mandano avanti questa tradizione. Se volete vedere questi splendidi capolavori andate qui (potete ingrandire la foto, cliccandoci sopra). Il gattò è un dolce formato da zucchero sciolto sul fuoco con aggiunta di mandorle, una volta pronto si lavora dandogli la forma voluta e facendo attenzione perché il gattò (croccante) è bollente. Una volta raffreddata la propria creazione si spennella con uno sciroppo di zucchero, tante volte fino a formare la patina bianca che vedete, poi si prepara una glassa reale,  si “ricama” e si aggiungono i fiori. A dire la verità, l’ho fatta molto breve anche perché sono profana in materia, ma vi assicuro che oltre ad essere un lavoro abbastanza complicato, creare un gattò è molto faticoso. L’ altro dolce che abbiamo preparato sono i "bianchini”. Una meringa arricchita con mandorle tagliate “a foglia” e tostate, deliziosi, si preparano per matrimoni, battesimi e altre occasioni importanti. E’ stata una bella esperienza questo corso e oltre ad aver cercato di apprendere il più possibile sui dolci, ho imparato tante cose sulla cultura e sulle tradizioni della mia città. Spero di aver trasmesso con questo post anche a voi le stesse emozioni che ho provato io.
P1020081 
P1020080


Annalisa

venerdì 19 agosto 2011

crostata fresca alla ricotta e yogurt

 

P1010112

 

Non so nel resto d’ Italia, ma qua in Sardegna si boccheggia per il caldo umido e afoso. Così volendo fare un dolce e non avendo voglia di accendere il forno, sono scesa a un compromesso: metà in forno e metà in frigorifero. Una crostata in versione estiva, fresca e deliziosa e naturalmente easy, per farla vi occorreranno:

Per la pasta frolla:

  • 300 g di farina “00”
  • 150 g di zucchero semolato
  • 150 g di burro
  • 1 uovo intero più 1 tuorlo
  • 1 limone (la buccia grattugiata)
  • 1 pizzico di sale

Per la farcia:

  • 250 g di yogurt intero
  • 250 g di ricotta vaccina
  • 200 g di panna da montare
  • 6 g di colla di pesce
  • 100 g di zucchero a velo
  • 1 limone (la buccia grattugiata)

Mettete la farina a fontana in una terrina, aggiungete lo zucchero, il sale, le uova, il burro ammorbidito e la buccia del limone grattugiata. Lavorate gli ingredienti tutti assieme, velocemente e con le mani il più fredde possibile, il calore e la lunga lavorazione infatti comprometterebbero la buona riuscita della pasta frolla rendendola dura. Una volta amalgamati gli ingredienti, formate una palla rivestitela con la pellicola trasparente e mettetela a riposare in frigorifero per almeno un’ora.Trascorso il tempo, riprendete la palla di pasta, stendetela con un matterello in una sfoglia non troppo sottile e sistematela in una teglia da crostata ritagliando con un tagliapasta il bordo in eccesso. Bucherellate il fondo della torta con una forchetta, ritagliate un disco di carta forno del diametro della torta, mettetelo sulla torta e riempitelo di fagioli secchi. Passate la torta in forno preriscaldato a 180°C per 30-40 minuti. Trascorso il tempo, togliete la torta dal forno eliminate la carta forno con i fagioli e fatela raffreddare su di una gratella.

Ora preparate la farcia, mettete la colla di pesce ammollo in acqua fredda per dieci minuti, in una terrina lavorate la ricotta con lo zucchero, aggiungete lo yogurt e la buccia grattugiata del limone. In un’altra terrina montate la panna e aggiungetela al resto della farcia. Strizzate la colla di pesce, mettetela in un pentolino e fatela sciogliere bene a fuoco lentissimo. Aggiungete la colla di pesce alla farcia e se volete potete aggiungere anche due o tre cucchiai di succo di limone. Prendete la base di pasta frolla, sistematela su di un piatto da portata e versateci dentro la farcia, cercando di livellarla bene con un cucchiaio. Mettete la crostata in frigo e aspettate almeno due ore prima di gustarla, decorate a piacere la superficie, io ho usato dei cristalli di zucchero e dei cuoricini di ostia. Naturalmente se volete potete usare della pasta frolla già pronta. Buon appetito!

P1010116

 

P1010106

 

Annalisa

mercoledì 10 agosto 2011

Pane carasau saltato in padella




Oggi con questa ricetta ho voluto onorare la nostra bellissima isola: la Sardegna! Per creare questo piatto infatti ho usato  prodotti tipici della mia terra, e inoltre questa ricetta non è altro che un remake di un antichissimo piatto sardo "Su Mazzamurru". Piatto povero che veniva creato per riciclare il pane raffermo.Piatto povero si, ma certamente non nel sapore! Per creare questo piatto vi occorreranno:

  • 2 fogli tondi di pane carasau
  • 200 g di sugo di pomodoro fresco o passata
  • 4 pomodori rossi da sugo
  • 150 g di pecorino sardo
  • olio extravergine di oliva
  • 1 mazzetto di basilico, sale e pepe nero
Rompete con le mani i fogli di pane carasau in pezzetti medio-piccoli e teneteli da parte. pulite i pomodori e tagliateli a cubetti. In una larga padella, scaldate 4 cucchiai di olio con uno spicchio d' aglio intero unitevi il sugo di pomodoro fresco e fate cuocere per 4 minuti. Eliminate l'aglio, aggiungete il pomodoro a cubetti, salate e continuate la cottura per 4 minuti. Ora unitevi il pane carasau ridotto a pezzetti e mescolando delicatamente lasciate che si ammorbidiscano riempendosi uniformemente di sugo. Spolverizzate con pecorino grattugiato e spegnete il fuoco. Dividete il pane carasau nei piatti di portata, spolverate nuovamente con altro pecorino, un filo di olio, una macinata di pepe nero e qualche foglia di basilico fresco. Servite subito. Buon appetito!

Il pane "carasau" o "carta da musica" è un tipico pane prodotto in Sardegna, ma che ormai si può trovare anche nelle altre regioni italiane. Viene chiamato anche "carta da musica" per la caratteristica croccantezza che ne rende rumorosa la masticazione.


venerdì 5 agosto 2011

Farinata o Fainè ligure



La ricetta che vi voglio presentare oggi è ligure, la "farinata" o " fainè" è una focaccia semplice, preparata con farina di ceci, olio di oliva, acqua e sale. Ogni volta che la faccio mi ricordo della prima volta che la mangiai, inutile dirlo fu amore al primo assaggio! Se volete provare a prepararla anche voi vi occorrerà:

  • 300 g di farina di ceci
  • 900 cc di acqua
  • mezzo bicchiere di olio extra vergine di oliva
  • una spolverata di pepe
  • sale q b
  • mezzo bicchiere di olio extra vergine di oliva per ungere una teglia di 40 cm di diametro
Mettete la farina di ceci in una terrina e cominciate a versare piano l'acqua mescolando con un cucchiaio di legno e facendo attenzione che non si formino grumi. Dopo aver versato tutta l'acqua mettete a riposare il liquido ottenuto coperto con un coperchio e fuori dal frigorifero. Fate riposare dalle 4-5 ore sino ad arrivare alle 10 ore mescolando di tanto in tanto. Trascorso il tempo indicato, potrebbe essersi formata della schiuma in superficie, toglietela usando una schiumarola. Versate nel composto mezzo bicchiere di olio e il sale, versate il restante olio nella teglia, versateci il composto di ceci e mettete in forno caldo a 220°C per mezz'ora, fino a quando la farinata non sarà dorata in superficie. Spegnete il forno e accendete il grill sino a quando la superficie diverrà di un bel color nocciola. Sfornate la fainè cospargetela di pepe e sale, tagliatela a quadrati, servitela calda e se volete con un trito di rosmarino. Buon appetito!